Quando nel 1990 parlavo di allattamento in acqua, nel mio primo libro, nessuno avrebbe potuto immaginare quanta diffusione avrebbe avuto l’attività del Nuoto Baby, soprattutto perché i suoi innumerevoli benefici erano ancora tutti da dimostrare
( vedi anche questo articolo https://nuotobaby.it/quali-sono-i-benefici-del-nuotobaby/)
L’esperienza, la ricerca scientifica e trent’anni di pratica in acqua con Genitori e neonati hanno cambiato radicalmente le cose ed oggi nessuno si stupisce se in piscina, le mamme allattano serenamente i loro bambini durante la lezione in piscina.
UNITI COME PRIMA DI NASCERE
Naturalmente l’allattamento in acqua deve essere considerato un momento privilegiato per la diade madre/bambino ed ha bisogno di alcune accortezze:
- La mamma deve sentirsi assolutamente suo agio
- La collocazione spaziale in un angolo della vasca fa sentire più contenuta la diade ed infonde sicurezza
- Meglio scegliere un momento di tranquillità, evitando di allattare il bambino se in vasca c’è troppa confusione (Acquagym, Fitness con musica ad alto volume)
- Scegliere una posizione comoda, con la schiena appoggiata alla parete, le gambe leggermente divaricate e piegate, per un maggiore equilibrio del corpo in acqua
- Indossare scarpette o calzine antiscivolo idonee all’uso in acqua
- Preventivare che il bambino possa anche addormentarsi:
l’acqua, come il liquido amniotico del ventre materno, si muove continuamente, avvolge, dondola e funge da culla naturale
- Tranquillizzarsi rispetto ad ipotetici pericoli di contaminazione del latte, a contatto con i disinfettanti dell’acqua: se il Cloro potesse, in quantità rilevanti, trapassare così facilmente dalla pelle al sangue della madre (http://www.mammeonline.net/content/allattare-al-seno-spiaggia-vacanza ), inquinando irreversibilmente tutto il sistema circolatorio, le piscine sarebbero tutte vietate per legge!
“Noi non veniamo dalle stelle o dai fiori,
ma dal latte materno”Shakespeare
Durante l’allattamento in acqua, entrano in gioco non soltanto fattori fisici, ma anche psicologici: il neonato trova nella poppata in acqua al seno materno una fonte da cui attingere sia il sostentamento vitale, sia il suo bisogno di affetto, di rassicurazione e di comunione con la mamma.
Allattare nell’acqua diviene anche un esercizio utile per la terza fase del Metodo, quella del richiamo del riflesso di Apnea (RA) e dovrebbe essere consigliata a tutte le mamme, anche nella vasca da bagno di casa.
Avvicinando e contenendo mamma e bebè come in un amorevole abbraccio indissolubile, l’acqua ripristina il loro rapporto primordiale senza forzature, in modo dolce e del tutto naturale (vedi anche l’articolo che spiega perche´’ il nuotobaby favorisce il rapporto bambino/ mamma), contribuendo a riorganizzare in una simbiosi perfetta il loro legame.
ALLATTAMENTO IN ACQUA E BONDING
Dall’inglese “bond”, e dagli studi di alcuni ricercatori ( Winnicott, Leboyer, Odent ) in riferimento al legame tra il neonato e i suoi genitori, anche in Italia si incomincia a parlare di “Bonding”, intendendo delineare con tale espressione il legame profondo tra il bambino e le sue figure di riferimento.