La magia dell’acqua

La magia dell’acqua, nel corso dei secoli ha sempre attratto ed ispirato scrittori, poeti e cantastorie, i quali hanno saputo interpretare i suoi effetti attraverso l’arte, la poesia, il sogno. 

L’incanto dell’acqua si fa sentire subito, dai primissimi arbori della vita, quando, durante la gestazione, l’ambiente liquido del ventre materno diventa un ottimo contesto di comunicazione.

Nella vita intrauterina, molto prima di nascere, il feto riceve dall’amnios preziosissime informazioni, che gli saranno utili più tardi, nel periodo neonatale e per tutto il suo sviluppo successivo.

I movimenti e le esperienze che il nascituro avrà modo di sperimentare nell’acqua del liquido amniotico, serviranno come base, per la costruzione del suo bagaglio psicomotorio ( qui hai un approfondimento  )

La comunicazione tra il bambino e l’acqua continua anche dopo, nella vita neonatale: quando si immergono i bebè per i primi bagnetti, si capisce chiaramente che tra i due interlocutori si intonano parole magiche, che risuonano di morbide carezze. 

Incantati da quel ricordo ancestrale, per tutta la vita rimaniamo attratti dall’acqua e, quando ci immergiamo, non ci accontentiamo di esservi appena appoggiati, ma desideriamo ardentemente di farci stringere nel suo pugno, di appartenervi, perché soltanto così si libera la magia…

L’ACQUA E’MAGICA E TRASFORMA LO STRESS

La magia dell’acqua, nel rincorrersi quotidiano di giornate ricolme di obblighi e di doveri, ci attira a sé, e se abbiamo bisogno di un nascondiglio, di un piccolo rifugio mentale dove rintanarci, anche solo per un istante, una doccia o un tuffo in piscina possono fare il miracolo!

Durante la Gravidanza, l’acqua ci viene più che mai in aiuto come un’occasione perfetta di relax e di benessere, anche perché riduce il peso del pancione, cullando e sostenendo la madre e il nascituro, mantenendoli in una comunione perfetta, senza altri elementi di disturbo.

In acqua si dimenticano gli affanni, è come ritornare in un luogo familiare, in cui è possibile incontrarsi con la parte più intima di sé, spogliarsi, respirare, ritrovare l’equilibrio. 

Stare beatamente rilassati nell’acqua è come vivere un incanto. Se ci si pone in ascolto, nell’immersione durante la gestazione, l’acqua ci racconta i suoi segreti e ci rivela come entrare in empatia con il bambino. Basta lasciarsi cullare, basta ascoltare.

 

LA VOCE DELL’ACQUA

 

  “Taci… non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane”

( G.D’Annunzio)

 

Questa nostra Madre primitiva, muta di parole umane, ci parla con il suono di una voce che qualcuno, nel corso dei secoli, ha tentato spesso di riportare in versi. Musicisti e compositori di tutto il mondo hanno saputo trasformare la voce dell’acqua in suono, interpretando sul pentagramma le sue intrinseche caratteristiche di calma e di forza, in un crescendo sonoro che tocca le corde dell’anima.

( Tra le tante toccanti e visionarie opere musicali ad essa ispirate spicca “Water music”, una serie di movimenti orchestrali composte da Georg Friedrich Händel. )

Sin dai tempi remoti, l’essere umano si ritrova spesso a sognare di tuffarsi nelle note dell’acqua del mare, con il sole vivo che ne accende la superficie. La magia dell’acqua ci attrae, il ritmico avvicendarsi delle onde che arrivano prepotenti, per poi fuggire, sembra voglia richiamarci, tenderci una mano, convocarci a partecipare. L’incanto dell’acqua ci tenta, ma dove ci vuole radunare? Ci invita ad un matrimonio, il nostro con la natura, ad una pazza fuga, lontano dalla realtà e vicini a noi stessi, ci incoraggia ad ascoltare il battito del suo cuore del mare, sdraiati, in silenzio, guardando il cielo. 

L’Acqua è come un portale spazio-tempo che ci rimette in contatto con la bellezza dell’Universo, facendoci scivolare nel suo avvolgente, morbido abbraccio, in un mix perfetto di equilibri che sanno stravolgere tutte le nostre certezze sensoriali.

NEL BLU DIPINTO DI BLU

Durante la Gravidanza sentiamo il bisogno di concentrarci su noi stesse e ci poniamo in ascolto, preparandoci alla vita che nasce. Siamo più attente, più intimamente connesse con la natura, più sensibili ed anche più percettive. Stare nell’acqua assume caratteristiche e valori ancora più profondi, caricando questa esperienza di significati profondissimi, che risultano molto importanti anche per la costruzione della simbiosi con il bambino ( per approfondire vedi anche questo articolo)

Quasi a volerci immedesimare nei comportamenti del feto, quando entriamo nell’acqua, durante la gestazione, sentiamo forte l’istinto di immergere anche il viso. L’idea di scendere sott’acqua è quasi un bisogno primordiale, una antica promessa di contenimento, che vogliamo vedersi concretizzare. 

Questo istinto sembra essere molto antico, ci ricorda il comportamento dei pesci, dei nostri regali antenati Delfini, i quali volteggiano sinuosi nelle profondità abissali e solo raramente rinunciano a quella beata condizione fluttuante, di scendere in profondità. A millenni di distanza, tutti noi ci ritroviamo spesso ad agognare quel momento, in cui bramosi di tornare a ricongiungerci con l’acqua, ci immergiamo dentro di lei, con l’intento di farci abbracciare e stringere dalle sue amorevoli braccia materne. 

NELLA GIOIA E NEL DOLORE L’ACQUA E’ PER SEMPRE!

Concedersi alla magia dell’acqua per la prima volta, nella purezza viscerale dell’inconsapevole, può rivelarsi un incontro tanto intenso, da generare una relazione vigorosa e passionale
Si tratta di un vero innamoramento, che non ha età; è fortunato chi può amarla da subito, chi riesce a viverla in ogni fase della propria vita, perché l’acqua, camaleonticamente, sa vestirci dell’abito di cui abbiamo bisogno, ci copre, proteggendoci dalle tempeste dell’essere, nella calma della sua infinita comprensione

L’acqua, come per incanto, cura ferite inguaribili, ascolta, ricorda, mantiene segreti indicibili. Quando entriamo nel mare, sotto l’acqua percepiamo gli echi di suoni antichissimi, animati dal fluttuare delle onde che, oltre il tempo e lo spazio, viaggiano sin dalle origini dell’Universo. Forse, inconsciamente, ricordiamo le nostre origini e ci pare di riuscire a sentire messaggi antichi, provenienti da paesi lontani, da tempi remoti. Come quando appoggiamo l’orecchio ad una conchiglia, il rumore del mare ci rituona da dentro e ci sembra familiare, ridestando in noi una profonda consapevolezza acquatica.

Come i Delfini i quali, emettendo i loro inconfondibili richiami, ricevono gli echi vibranti a migliaia di chilometri di distanza, con informazioni di ogni genere e natura, così noi facciamo risuonare nell’acqua la voce della nostra anima, aspettando il ritorno di echi sconosciuti, che immancabilmente arrivano, ad acchetare tutte le nostre ansie. 
L’acqua ha un potere energetico infinito. Così presentata, questa dolce Signora, mai vestita allo stesso modo, diventa oggetto di un dolce anelito di conoscenza, destando bramosia d’incontro in chiunque vi si avvicini

L’INCANTO DELL’ACQUA NON AMMETTE FINZIONI

E i bimbi? I neonati che vengono per la prima volta, dopo la nascita, in contatto con questo magico elemento, naturalmente attratti nella loro purezza, dalla sua vibrante energia, famelici di esperienze tutte nuove, devono essere accompagnati nell’acqua senza inganno!

Quel primo importante incontro, non deve in alcun modo essere minato da informazioni false, come quelle che provengono, ad esempio, dall’indossare i braccioli, o i galleggianti nella mutandina del costume, o i salvagenti a ciambella…  Questi strumenti erroneamente utilizzati con gli allievi sotto i tre anni di età, lasciano i bambini soltanto “affacciati” sulla superficie dell’acqua, limitandoli soltanto ad  “immaginare” il mondo meraviglioso della dimensione subacquea, privandoli della possibilità di vivere quella magia… 

Mentre agognano di sprofondare in quel mondo incantato di “blu”, rimangono appesi e storditi dallo sbattere incontrollato dei piedi, affannosamente incitato da Istruttori perdenti, che preferiscono guardare da fuori, piuttosto che condividere l’esperienza e la comunione psicocorporea, con i Bebè. 

Ognuno dovrebbe poter rivivere le stratosferiche sensazioni che l’acqua ci ha donato preparandoci alla vita! Fidandosi del proprio istinto, chiunque dovrebbe presentarsi a quel primo appuntamento con l’animo sereno, in modo da lasciarsi accarezzare e cullare tra le grandi dita azzurre del nostro primo mare.