A pochi mesi di vita, passare dalla vasca da bagno ad un corso di baby nuoto in piscina risulta un’operazione abbastanza delicata e, per questo, va affrontata con cura.
Il neonato ha bisogno di interiorizzare tutti i contesti nei quali si trova a vivere ed ha bisogno di percepirli come fossero piena parte di Sè, per ottenere il massimo risultato di apprendimento.
Per un bambino piccolo, il salto dalla vasca di casa al corso in acqua in un Centro Sportivo è notevole!
Il periodo di adattamento ad ogni nuovo ambiente deve essere svolto con delicatezza, senza fretta e senza forzature.
Bisogna tener presente che il bagnetto a casa aveva consolidato in lui delle certezze, le quali, una volta arrivati in piscina, vengono a mancare e mettendo in discussione tutte le conoscenze precedentemente acquisite.
Durante il primo anno di vita, l’esperienza dell’elemento acquatico è strettamente subordinata anche al luogo nel quale si esplica: infatti, anche il “contenitore” nel quale viene immerso il bambino, determina il livello e la qualità del suo apprendimento.
A pochi mesi il neonato vive ed apprende attraverso la percezione sensoriale e giorno dopo giorno, costruisce l’immagine interiore di Sé, grazie anche a tutte le esperienze di propriocettività che ha potuto fare. ( per un approfondimento su cos’è la propriocettività premi qui)
DAL BAGNETTO ALLA PRIMA CORSIA
Per passare dalla vasca da bagno alla piscina ci vuole coraggio!
Molto di più di quanto ne serva per una qualsiasi forma di cambiamento!
Nella vita del bambino, la routine rappresenta una garanzia di sicurezza e di fiducia (concetto ben articolato qui http://www.pianetamamma.it/il-bambino/sviluppo-e-crescita/routine-bambini.html ). A maggior ragione qualsiasi modifica dei suoi schemi abituali deve avvenire per gradi, in modo da offrirgli la possibilità di adattarsi alle nuove condizioni, senza traumi e senza stress
Anche le dimensioni del suo campo di azione, ovvero la variazione del “perimetro” delle sue aree di gioco in cui cresce, conosce e si forma, deve rispettare luna certa gradualità.
Il piccolo amplia i suoi orizzonti spaziali passando dalle braccia della madre al passeggino, dalla culletta ad un lettino un po’ più grande, dal gioco nel box pieno di giocattoli (non troppo accettato dagli psicomotricisti) ad una coperta a terra, che confina ed amplia il suo terreno di azione in modo graduale.
UN PASSO ALLA VOLTA PER TORNARE NELL’ACQUA
Anche nel Baby Nuoto con il Metodo Giletto lo “spazio acqua” della vasca di casa deve essere proposto con gradualità, verso la scoperta del mondo piscina.
L’attenzione al passaggio graduale da uno spazio acqua piccolo ad uno più esteso, si deve rapportare, soprattutto, non tanto all’età del bambino, quanto piuttosto al suo grado di confidenza e di adattamento all’acqua e al grado di competenze acquisite.
Questo significa che anche a due o tre anni, se il bimbo non fosse ancora andato in acqua per imparare a babynuotare, il primo approccio dovrebbe cominciare in vaschette dove lo spazio è circoscritto e familiare.
Nelle vaschette o nella vasca da bagno risulta più facile spiegargli come soffiare sott’acqua, come trattenere il respiro quando la mamma risciacqua la testa con la doccetta estensibile, come si deve stare sdraiati in posizione supina senza affondare e molto altro ancora.
Più tardi, il passaggio ad un ambiente più ampio, non comporterà alcuna difficoltà ed alcuno stress al bambino e, a questo punto, l’ambientamento nella piscina piccola (vaschino) sarà molto più veloce e semplificato.
Quando il bambino è completamente adattato all’elemento liquido, anche in piscina, allora sarà il momento giusto di portarlo in uno spazio acqua più vasto, come quello del lago, del mare e dell’Oceano (per approfondire clicca qui) . La sensazione di benessere e di libertà che saprà trarne, sarà grandissima, ma solo se tutto è avvenuto dolcemente e per gradi…
L’AMBIENTE PISCINA NEI CENTRI AQEA
Quando i Genitori fiduciosi si avvicinano in piscina per iscrivere il loro bambino ad un Corso di Baby Nuoto, anche se stanno entrando in una struttura piuttosto datata, devono comunque poter trovare un AMBIENTE IDONEO, per temperatura, luci, colori, suoni, igiene!
Nei Centri che espongono il marchio AQEA® tutti ambienti sono stati ripensati per il bambino, il materiale didattico è omologato e risponde alle normative internazionali di sicurezza, il personale è altamente qualificato e costantemente aggiornato, secondo le direttive dell’Accademia Nazionale Italiana di Educazione Acquatica Infantile.