Sviluppo psicomotorio del neonato e Baby Nuoto

Manuela con un bimbo in acqua

Straordinariamente, lo sviluppo psicomotorio del neonato dipende quasi completamente dai Genitori e dalle figure di riferimento che se ne prendono cura, le quali sono in grado di soddisfare o meno i suoi bisogni primari. La diversificazione e varietà degli stimoli, a cui il bambino viene sottoposto, incide significativamente su tutto il suo sviluppo futuro.

La crescita neuro motoria viene influenzata anche dall’ambiente e da tutti i contesti con cui il neonato si relaziona, a partire dai suoi primissimi giorni di vita. 

Subito dopo la nascita, nell’evoluzione del bambino gioca un ruolo fondamentale il rapporto simbiotico che lui riesce a stabilire, o meno, con la figura materna (vedi anche il mio articolo inerente alla relazione madre-bambino e Nuoto Baby ), la quale viene ritenuta anche responsabile di tutto il suo equilibrio psicosomatico.

IN SINTONIA CON IL PIANETA

Per ottimizzare il suo sviluppo psicomotorio, il neonato deve fare anche i conti con l’ambiente in cui vive. 

Purtroppo, lo stress quotidiano e la frenesia che caratterizza la nostra epoca, spesso impediscono agli adulti di prendersi il giusto tempo per ritornare e rimanere in equilibrio con se stessi, con le persone amate e con l’Universo, o meglio con l’energia che esso è capace di sprigionare, attraverso i suoi quattro elementi naturali di base.

Terra, Aria, Acqua e Fuoco ci influenzano già nel ventre materno e, quando nasciamo, questi quattro ambienti vitali sono in grado di trasformare le nostre percezioni, il nostro umore e riescono addirittura a modificare anche i nostri comportamenti.

Tra il settimo e il sesto secolo avanti Cristo, nell’antica Grecia, Talete di Mileto cercò di dimostrare come l’acqua, capace di diventare aria (vapore), fuoco (gas rarefatto) e terra (come un suo residuo), potesse essere considerata come il principio di tutte le cose (https://www.focus.it/ambiente/natura/acqua-aria-terra-e-fuoco)

Noi umani, siamo evidentemente tutti esseri di Terra e nel corso di millenni siamo stati capaci di un grande adattamento evolutivo. 

Terra ed Acqua fanno parte delle nostre origini più profonde e rappresentano, costantemente, un richiamo ancestrale al contatto più intimo con la nostra stessa interiorità. Non a caso, quando ci sentiamo tesi, ricerchiamo l’equilibrio proprio nel contatto con la natura, con la Terra e talvolta abbiamo bisogno di immergerci nell’acqua.

“Lavati la faccia!!! Bagnati i polsi!!!”: questo ci dicevano le nostre nonne, quando ci vedevano un po’ pallidi o giù di tono! Come se l’Acqua, da brava Infermiera, potesse curare tutti i nostri malesseri…

L’ambiente liquido rappresenta un luogo per così dire familiare e come una buona madre di famiglia, ci ricorda che siamo suoi figli; nella nostra memoria genetica, infatti, sono conservate alcune capacità primordiali, come quella del riflesso di Apnea, che ci pongono non troppo distanti dalla nostra matrice originale.

L’acqua, in effetti, è il primo dei quattro elementi naturali, con cui veniamo a contatto ancora prima di nascere!

NEL MARE DEL VENTRE MATERNO

Risulta intuitivo comprendere come lo sviluppo psicomotorio del neonato abbia molto a che fare con il Nuoto Baby e con tutta la crescita psicomotoria del bambino: già nel ventre materno siamo rimasti avvolti in un ambiente prevalentemente formato da acqua. 

Nel liquido amniotico abbiamo costruito tutti i nostri prerequisiti funzionali e strutturali del movimento e di tutta la nostra futura conoscenza.

Siamo nati, dopo circa nove mesi di gestazione dentro l’acqua e siamo venuti alla luce composti prevalentemente dello stesso liquido.

Basti pensare che l’80% del nostro organismo è composto da acqua, per capire quanto profondamente siamo influenzati e collegati agli eventi del Cosmo. Infatti, siamo ricettivi alle fasi lunari tanto quanto lo sono le grandi distese oceaniche e marine di tutta la Terra.

L’importanza dell’acqua nella nostra vita e in tutto il nostro sviluppo psicologico e neuro motorio è così determinante da compromettere la sopravvivenza della nostra stessa specie. 

Ricollegare il neonato con il suo primo ambiente ancestrale è importante per tutto il suo sviluppo.

 

Nell’acqua, in effetti, il neonato facilita tutti i suoi movimenti e costruisce equilibri nuovi, ampliando enormemente i suoi orizzonti cognitivi.

 

Attraverso il Baby Nuoto, per mezzo del Metodo Giletto, possiamo garantire al bambino di ritornare prestissimo a relazionarsi con l’acqua. Grazie a questa metodologia imparerà a spostarsi autonomamente anche in acqua alta, ancora prima di saper camminare, consolidando forme di movimento che serviranno a rinforzare tutti i suoi schemi motori di base.

ACQUA PER COMUNICARE

Negli anni 80 iniziavo a divulgare nella nostra Nazione l’attività del Baby Nuoto, cercando di sensibilizzare la popolazione su ciò che avevo sperimentato, ossia di come l’acqua potesse sia ricevere che trasmettere informazioni e di quanto potesse fungere da “contenitore” delle nostre emozioni e di quanto fosse in grado di ricaricare la nostra energia vitale e di risolvere situazioni di disturbi o di conflitto. 

Ero molto giovane, e a quel tempo nessuno faceva caso a ciò che scrivevo nei miei libri, ovvero che in acqua si sarebbero potuti risolvere addirittura alcuni traumi del bambino, provocati al momento del parto! Ai miei occhi, era più che evidente quanto l’acqua potesse influenzare tutto lo sviluppo psicomotorio del bambino.

Oggi, grazie all’evoluzione degli strumenti della ricerca scientifica abbiamo saputo dimostrare le proprietà terapeutiche ed abilitative dell’acqua e la scoperta delle onde gravitazionali ha aperto gli orizzonti verso nuove prospettive e nuovi spunti di riflessione. 

L’ACQUA NON SERVE SOLO A DISSETARCI, MA SVOLGE FUNZIONI INSOSTITUIBILI PER L’ESSERE UMANO, ALCUNE DELLE QUALI NON SONO ANCORA DEL TUTTO CONOSCIUTE.

Con gli studi e con la pubblicazione del mio secondo libro “Acqua per comunicare” del 2003, grazie alla procedura scientifica, vengono confermate ed approfondite tutte le mie intuizioni, le linee guida, le modalità, la metodologia del Baby Nuoto e tutti gli argomenti ad esso correlati. Si comincia anche a comprendere che l’acqua non solo ha una sua memoria, ma è anche capace di trasformare, purificare, di raccogliere e di restituire informazioni nuove. 

Deve essere chiaro ai Genitori che l’esperienza dell’Acquaticità rappresenta solamente una primissima fase del Metodo e che soltanto il Baby Nuoto può condizionare in acqua tutto lo sviluppo psicomotorio del neonato. 

Qualora venisse praticato già dal primo mese di vita e durante tutto il periodo neonatale, continuativamente, fino ai ventiquattro/trentasei mesi circa, garantisce l’acquisizione di una maggiore capacità di ricezione delle informazioni, una migliore abilità di costruire la relazione con l’Altro, una immediata tempestività nel formulare risposte cognitive. 

Tutti i lattanti che vi si accostano divengono precocemente sociocentrici e collaborano con altri coetanei nelle dinamiche del gruppo, già dal primo anno di vita.