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La depressione post parto colpisce molte donne che hanno appena avuto un figlio, mettendo a serio rischio tutto il sistema neurovegetativo e l’equilibrio neurologico sia di loro stesse che del bambino. Questa, viene anche denominata “psicosi puerperale” e non è affatto una malattia da sottovalutare!

Il sentimento di tristezza che avvertono quasi tutte le mamme, dopo aver partorito, è abbastanza comune e fortunatamente, in condizioni di normalità, viene appagato dall’esigenza primaria della diade bimbo/madre di ricomporre la simbiosi, come era antecedentemente, ovvero prima della nascita ( vedi anche l’articolo sulla  relazione madre-bambino e il Nuoto Baby).

DEPRESSIONE ED ISOLAMENTO

In un momento tanto felice, la depressione dopo il parto sembra non conciliarsi affatto con l’euforia dell’arrivo di un neonato; in realtà, ad alcune mamme meno fortunate può accadere, paradossalmente, di non voler affatto condividere alcuna gioia, ma al contrario, di aver voglia di nascondersi, di non voler vedere nessuno e di non voler mostrare il loro bambino ad altri. 

Pur faticando, in qualche caso, ad ammetterlo con loro stesse, queste donne si trovano completamente spaesate e finiscono anche per rifiutare la loro nuova condizione di genitorialità. 

Può succedere che divengano ossessive nella eccessiva cura verso il bambino, dimostrandosi iperprotettive e rifiutando anche di voler vedere nelle braccia di qualcun altro il proprio neonato. Oppure, al contrario, si comportano come se il bambino non esistesse, estraniandosi completamente dal loro ruolo di madri, ignorando il Bebè, http://www.italiasalute.it/5260/L%E2%80%99eccesso-di-attenzioni-della-mamma-verso-bambino.html fino al punto di negare a se stesse di averlo partorito.

Generalmente, le donne che precipitano in questa condizione vivono tale situazione con profondo imbarazzo e, talvolta, sono anche coscienti di non essere in sintonia con i loro contesti di vita. A causa di ciò, cercano in tutti i modi di non rivelare il loro malessere e tendono anche a vergognarsene, sentendosi profondamente colpevoli di “qualcosa” nei confronti del proprio bambino.

Quando qualcuno si accorge del loro disagio, si chiudono ancora di più in loro stesse, e finiscono per privilegiare e ricercare maggiormente momenti di solitudine, sprofondando sempre più a picco nel vortice della disperazione.

Senza comprendere pienamente che cosa stia accadendo, simultaneamente alla felicità di tutto il clan familiare, queste donne si sentono deluse, malinconiche, preoccupate e spesso, si ritrovano a piangere, senza sapere di preciso perché.

In questi casi, è davvero difficile che queste neo mamme reagiscano autonomamente, ovvero con la sola forza di volontà ed anche il partner, spesso, non sa che pesci pigliare…

La depressione post parto è una vera e propria malattia e, in quanto tale, va affrontata con il giusto approccio terapeutico e riabilitativo, così da garantire alle neo mamme una completa guarigione, che possa debellare qualsiasi sentimento di tristezza e di inquietudine interiore, nei confronti di se stesse e del loro bambino.

I sintomi del disturbo non sono soltanto psicologici, ma anche fisici, come ad esempio la mancanza di appetito, il mal di testa, il disorientamento, la nausea persistente e, peggio ancora, qualche svenimento, cali di pressione, attacchi di panico, disorganizzazione del comportamento, confusione mentale, qualche forte capogiro.

 

NUOTO BABY E PREVENZIONE ALLA DEPRESSIONE POST PARTO

 

Se è vero che la depressione post parto è una vera e propria patologia, allora possiamo dedurne quanto diventi importante prevenire l’insorgenza di questa oggettiva tristezza della puerpera, subito dopo la nascita di suo figlio.

Il Nuoto Baby si offre come valido aiuto terapeutico e riabilitativo: grazie al Metodo Giletto, esso diviene una risorsa ideale per lo sviluppo generale del neonato e, al contempo, un “modus operandi” per il recupero dell’equilibrio psico-fisico della madre.

La duplice funzione preventiva ed abilitativa del Nuoto Baby per la salute della diade neonato-mamma, appare uno strumento efficace e risolutivo già dai primi sintomi di angoscia, i quali normalmente scompaiono prestissimo.

Già dai primi giorni, dopo la nascita, un passo prima dell’insorgenza della vera e propria patologia, si colloca quella tipica condizione di disagio cosiddetta “baby blues”. Con tale espressione si intende delineare un brevissimo periodo predefinito, subito dopo il parto, che viene caratterizzato da sentimenti di malinconia e di disagio.

Sembra che sette mamme su dieci siano passate attraverso questa condizione momentanea http://www.dolceattesa.com/parto/depressione-post-partum-quello-che-le-donne-non-sanno_dopo-il-parto_psicologia/.

Questo piccolo disturbo transitorio è molto diverso dal periodo depressivo di cui sopra si accennava e termina, spontaneamente, qualche giorno dopo la nascita del bambino, riconsegnando presto il sorriso alle mamme, per la gioia di tutta la famiglia.

Il “baby blues” si ripristina ancor più velocemente se di agevolano tutte quelle azioni o attività capaci di rinforzare il legame ancestrale e la simbiosi primaria tra la madre e il bambino. Tornare ad essere avvolto nell’acqua, come prima di nascere, stimola nel neonato un senso di fiducia e di autostima e, inoltre, sembra essere più che sufficiente a ricolmare quella sensazione di vuoto che, per qualche mamma, rimane nel cuore più a lungo, subito dopo il parto.

NUOTO BABY TRA SORRISI, AMORE E FANTASIA

 

 

La pratica del Nuoto Baby genera felicità e amore e, in questi casi, rappresenta un vero e proprio strumento abilitativo da utilizzare difronte all’evidenza anche dei primi sintomi pre-depressione.

CAUSE E RIMEDI

Anche se non è stata ancora definita una vera e propria causa scatenante, sembra vi siano correlazioni tra questa malattia ed alcuni fattori:

  • alimentazione: acidi grassi ed omega-3 presenti nel pesce e, soprattutto, nel salmone e nel tonno sembrano ridurre la depressione post parto
  • patologie della tiroide pregresse o postume alla gravidanza, predispongono la madre a contrarre questa malattia
  • codice genetico dei genitori influenza la patologia
  • abuso di alcol e droghe predispone a contrarre la patologia

E’ molto importante che le persone vicine alle neo mamme siano sensibilizzate su questo tema, così da poter indirizzare precocemente ognuna di loro verso una corretta terapia riabilitativa, psicologica, integrata, farmacologica o naturale che sia.